venerdì 28 febbraio 2014

GNOCCHI sempre perfetti!



Oggi a Verona è VENERDI' GNOCOLAR! 
La tradizione vuole che si mangino gli gnocchi, e, come ogni anno, nonostante i suoi 86 anni (ma portati molto bene!) la mamma ha impastato gnocchi per tutti (a pranzo eravamo in 12!). Io ho dato il mio piccolo contributo facendoli scorrere sulla grattugia per dare loro il tipico aspetto "bitorzoluto".

Mi sono sempre domandata come riuscire ad avere sempre gnocchi buoni, morbidi, che non si sfaldano... con qualsiasi tipo di patata.

Dopo vari tentativi, finalmente, sono riuscita a scoprire come fare.
Il segreto è cuocere le patate al vapore e non lessarle (così assorbono meno acqua) e schiacciarle solo quando si sono raffreddate. Sicuramente diventano un po' più difficili da schiacciare ma tagliandole a piccoli pezzi....
Provate e vedrete che il risultato sarà ottimo con qualsiasi tipo di patata ed anche più veloce avendo le patate già pronte.

Aggiungo anche le dosi per 4 persone per chi non le ricordasse.




I condimenti sono i più vari, dal pomodoro al ragù ma quello che io prediligo, perché esalta il sapore del gnocco, é: burro fuso e una buona manciata di formaggio grana e cannella.
Provare per credere!!!!


Una parte degli gnocchi preparati oggi! In tutto erano 8 piatti!


Buon lavoro e... buon appetito!
Maria

UN'AVVENTURA IN AFRICA: non sono una SCAMORZETTA!!!



In famiglia amiamo molto il formaggio: di tutti i tipi!
Le bimbe, però, prediligono la scamorza
Ogni volta che la compro o che le bimbe la nominano, il primo pensiero va sempre a quel pomeriggio in Africa...

Era il 30 ottobre del '92 (la data si è stampata nella mia memoria!): ero arrivata da poco in Guinea Bissau (Africa occidentale) come laica missionaria in un progetto gestito dal Centro Missionario Diocesano di Verona.
Vivevamo in quattro a Cafal, un villaggio nel profondo sud, e ci occupavamo di orticoltura, pesca e magazzini del riso.

Lavoravamo in 13 villaggi e quel giorno, io e Sisto (un ragazzo che era nel progetto già da due anni ed era un incrocio tra Indiana Jones, Rambo ed un orso bruno!!!) dovevamo andare in moto nel villaggio più lontano (ad un'ora circa di distanza).

All'andata nessun problema, nonostante la strada sterrata fosse tutta una buca; al ritorno, però, dopo una ventina di minuti....BUM!!!  scoppia una ruota.

Non era l'epoca del cellulare e non ci eravamo ancora dotati di radio portatili. 
Avvisare a casa perché ci venissero a prendere era impossibile; trovare un altro passaggio pure:  l'auto del progetto era l'unica nel giro di chilometri e chilometri!

Non ci restava che fare come la maggior parte degli abitanti di quel bellissimo continente: tornare a piedi!

Lasciata la moto in un villaggio, decidiamo di tagliare attraverso le "bolagne" (risaie) per abbreviare il cammino (erano già le 16 e il buio sarebbe arrivato presto).

Ci incamminiamo sul sentiero ma ci fermiamo continuamente perché ogni persona che ci incontra ci chiede che fine ha fatto la moto. 

Dopo esserci dissetati ad una fonte (tendenzialmente evitavamo l'acqua dei villaggi per paura delle infezioni ma le borracce ormai erano vuote ed il caldo opprimente), riprendiamo il cammino e ci inoltriamo nella risaia.

Si deve camminare sullo stretto rialzo di terra fangosa che delimita i vari appezzamenti e non è certo un cammino agevole. Sisto mi dice subito di avvisarlo se sono in difficoltà.

" Caspita!" - penso dentro di me - "ma io ho fatto la scout! Sono una dura, non una pappamolle!"

Lo guardo e dico la mitica frase che mi resterà incollata per tutti i due anni e mezzo del mio servizio a Cafal: " NON SONO MICA UNA SCAMORZA IO!!!!

Non l'avessi mai detto! Da quel momento ogni occasione è buona per  ripetermelo! 

Sisto è alto quasi due metri e io poco più di 1,60, quindi potete immaginare l'ampiezza del suo passo rispetto al mio. Ogni volta che restavo indietro  si voltava e, imitando la mia voce, mi diceva: "Tanto io non sono una scamorza!"

L'avrei fulminato! Gli ho chiesto, allora, se era sempre così gentile con le donne e lui ha tirato fuori tutta la solita storia della parità dei sessi ed ha anche aggiunto che era per questo che non aveva la morosa. 
"Ma non mi dire!" - ho pensato io.

Per fortuna, dopo poco, abbiamo incontrato una donna con un carico pesante sulla testa che camminava davanti a Sisto e l'ha costretto a rallentare; sono riuscita a raggiungerlo.

Dopo una mezz'ora abbiamo dovuto scendere nella "lama"(fango) per arrivare sul "rio" (piccolo corso d'acqua) dove una canoa ci avrebbe traghettato dall'altra parte.

Il fango mi arrivava fino alle cosce ed era talmente vischioso che era difficilissimo uscirne.
Per fortuna, attaccandomi agli arbusti lì accanto, ce l'ho fatta a guadagnare la riva sotto lo sguardo sornione di Sisto che ripeteva sotto voce: "Non sono una scamorza, io!"

C'erano alcune donne sulla riva che attendevano la canoa come noi. Non avete idea degli sguardi di compatimento che mi lanciavano! Non so cosa pensassero della parità dei sessi, ma certo, quel giorno, non mi invidiavano!

Dieci minuti in piedi su una canoa traballante, ricavata da un tronco d'albero, e scendiamo dall'altra parte. Anche là una distesa di fango!
Metto giù il piede e si incastra sotto un ramo nascosto.
C'è voluto del bello e del buono per uscirne!! (e tutta da sola, naturalmente!)

Dopo il fango un'altra mezz'ora di risaia e ancora un a sacco di battute sulla scamorza.

Alla fine, dopo 3 ore circa siamo rientrati a casa, sfiniti e ricoperti di fango ma... con la consapevolezza che, a Cafal,  sarei rimasta una SCAMORZA per sempre!!!!




Un po' me la sono voluta, vero? Lo so ma... l'orgoglio è spesso un cattivo consigliere (almeno per me!)

Ciao a tutti e a presto con altre avventure Africane.
Maria



giovedì 27 febbraio 2014

Un nuovo tipo di CRUCIVERBA

Non so voi, ma io, nei rari momenti di relax amo fare le Parole Crociate; ho iniziato in Africa, nelle calde serate senza tv, quando non ero impegnata a scrivere lettere o leggere un buon libro.

Mi sono talmente appassionata che ho deciso anche di inventarmi nuovi cruciverba.
Ve ne propongo uno.
Per la soluzione dovrete aspettare una settimana, però!
Altrimenti la sfida dov'è?

Buon lavoro!
Maria


CRUCIVERBA SILLABICO A SCARTO:


Scrivete nella parte sinistra del diagramma le parole in sillabe (quattro o tre sillabe) che rispondono alle definizioni date. Scartate una sillaba in modo da ottenere una parola di senso compiuto da porre sulla destra del diagramma. Le sillabe scartate, scritte nella colonna centrale, formeranno il titolo di un'opera di Gadda.



1. Poco loquace, conciso, essenziale
2. Lo si dice di chi é pauroso
3. Fierezza, decoro, nobiltà
4. Il fare di chi non fa niente
5. A volte può essere sonante
6. Lo diventa la creta quando l'artista vi ha messo mano
7. Divise in dosi ancora una volta
8. Viene sulle parti del corpo scoperte se fa molto freddo
9. Zona luminosa colorata che appare ai lati del sole in seguito a fenomeni di rifrazione dei raggi solari

E' troppo difficile?
Fatemelo sapere!

mercoledì 26 febbraio 2014

SFORMATO di patate e foglie di cavolfiore


Non si butta via niente in cucina! Mia mamma me lo ripeteva sempre ed io ho fatto tesoro di queste parole.

In famiglia piace molto il cavolfiore quindi lo cucino spesso (dicono che faccia anche bene alla salute!!!)
Cucinato al vapore al microonde non lascia neppure quel suo odore "caratteristico" che scoraggia molte cuoche.
Quando lo compro cerco quelli che sono circondati da molte foglie che cucino, sempre al vapore (foto1).
Le taglio poi a piccoli pezzi ( tolgo la costa centrale, se è troppo grossa) e le passo in padella con un po' d'olio, uno spicchio d'aglio e della pancetta affumicata.

Spesso le servo in tavola così, ma l'altro giorno ho provato a prepararle in maniera diversa.
Vi propongo questa ricetta che, a mio avviso, è molto buona.

Ingredienti:
  • foglie di cavolfiore                                                                  
  •  90 gr. di pancetta affumicata
  • uno spicchio d'aglio                                                               
  •  3/4 patate
  • pane grattugiato e burro (o olio) per ungere lo stampo  
  • olio, sale e pepe
  • 4 uova                                                                                         
  • 1/2 litro di latte

Per prima cosa imburrate ed infarinate uno stampo da forno (foto 2) (io uso uno stampo in silicone). 
Fate saltare in padella le foglie di cavolo cotte al vapore con olio, aglio e pancetta (foto 3); cuocete le patate (io le preferisco al vapore ma anche lessate vanno bene!) e preparate una pastella con le uova, il latte, sale e pepe (foto 4 e 5).



Schiacciate le patate (foto 4) e ponetene una parte nel fondo dello stampo quindi coprite con una parte di foglie di cavolfiore (foto 6). Alternate gli strati e, alla fine, versare nello stampo la pastella di uova (foto 8).



Cuocete in forno a 180°per 40 minuti circa oppure al microonde alla massima potenza per 10/15 minuti circa (io preferisco il microonde perché lascia lo sformato più morbido).

Buon lavoro e... buon appetito! 



martedì 25 febbraio 2014

RICICLO: Come realizzare un PORTAPENNE riciclando BOTTIGLIE DEL LATTE (con tutorial)




Oggi vi propongo un lavoro di riciclo realizzato con bottiglie in plastica  (io ho usato quelle del latte ma anche altri tipi vanno bene!) : un portapenne per riordinare ed abbellire le scrivanie dei più piccoli (e non solo). 


Tutorial:

Ritagliate il collo di una bottiglia di latte poi incidete dei tagli a V lungo tutto il bordo
Tagliate i triangolini di plastica formatisi,  ripiegate ed incollate le sezioni ritagliate con la colla a caldo
Dopo aver incollato il bordo, passate uno strato di aggrappante (o cementite o struttura di pasta), lasciate asciugare e colorate con colori acrilici (o tempere) 
Colorate anche la mascherina poi disegnate con la matita il volto e rifinite tutti i particolari con i pennarelli.
Passate una mano di vernice, poi ritagliate, da un'altra bottiglia, il fondo ed una striscia di 25 x 6 cm che poi incollerete sovrapponendola leggermente
Incollate la striscia sull'imoccatura del portapenne, quindi tagliate una striscia di pile  di 45  x 3 cm e sfrangiatela in modo da creare una sciarpa.  un rettangolo di 35 x 12 cm ed incollate attorno al fondo della seconda bottiglia ritagliato in precedenza e un rettangolino di 15 x 3 cm che arrotolerete e incollerete
Cucite la sommità della striscia e cucitevi il rotolino di pile in modo da formare un cappellino. Ed ecco finito il portapenne!
Usando la fantasia si possono realizzare animali di tutti i tipi: io ho realizzato, oltre ai cani, una gattina e un leone. Anche con i cappellini potete sbizzarrirvi: un pezzo di stoffa, nastri, pompon e tanta fantasia.

Arrivederci alla prossima idea! Maria






Linky Party 2014





lunedì 24 febbraio 2014

Perché AFRICREATIVA

Eccomi qui.
Inizio ufficialmente questo blog!

Perché AFRICREATIVA?


Africa e creatività sono state le mie due passioni da sempre. 

Fin da bambina mi divertivo ad utilizzare i materiali più vari e la mia fantasia per creare, ricamare, cucire, disegnare ...

Ad un certo punto ho deciso di unire l'hobby della creatività all'amore per l'Africa. Tutte le offerte che raccolgo con i miei lavori servono per aiutare i bambini cardiopatici della Guinea Bissau, un piccolo paese dell'Africa occidentale in cui ho vissuto per due anni e mezzo (… ma questa è un'altra storia che potrete seguire sul blog!)


Spesso mi domandavano se avevo un sito od un blog dove poter vedere ciò che creo e magari imparare come fare.

I mille impegni e la "non eccelsa" dimestichezza con il computer mi avevano sempre portato a rimandare questo momento.
Le chiacchierate con Silvia  (sorella maggiore e autrice del blog TOCCO  di LÍLLÁ ) e la voglia di parlare della mia Africa, di creatività e di tante altre cose, alla fine, mi hanno deciso al "gran passo" (un grazie particolare a chi posta consigli su come realizzare un blog).

Spero che chi mi leggerà possa trovare di tutto un po': spunti interessanti e tanta creatività.


Troverete anche un negozio qui dove potrete acquistare, facendo un' offerta, bigiotteria e tanto altro ancora aiutando così bimbi come Diamantino (Tò per gli amici)




che è stato ospite tre mesi a casa mia, è stato operato al cuore con successo e ora è tornato a sorridere tra le braccia dei suoi genitori 



(… ma anche questa è un'altra storia di cui vi parlerò nel blog).
Troverete anche il logo delle due associazioni di cui faccio parte e con le quali aiutiamo i bambini della Guinea Bissau e non solo: Kibinti onlus e Voci e Volti onlus.


Vi "accompagnerà" nel mio blog Yogurtì 

Molti miei lavori, infatti, su stimolo di Silvia, sono fatti riciclando contenitori dello yogurt, come i fiori della foto iniziale (presto il tutorial per crearli).

Per ora è tutto. 

A presto con tante novità 

Maria
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